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La 1°edizione, corsa sabato 5 aprile, del BVG Ultratrail è stato un successo come partecipazione di atleti sia per il percorso lungo di km73 con 4300m +D che per la BVG Marathon di km46 con 3000m +D.

La gara della “lunga” si svolge su un tracciato in linea con partenza alle ore 8:00 da Salò e arrivo a Limone sul Garda. Molto scorrevole nella prima parte fino ad arrivare a Bogliaco, dov’è allogata la partenza della Marathon, poi fino a Limone diventa una battaglia continua con le salite ma soprattutto con le discese, alcune difficilissime. E’ indubbio che il contesto in cui ha luogo la competizione è panoramico, fantastico e, dal monte Bestone alla valle del Singol, molto selvaggio.

Arrivo a Limone prima dell’alba del 5 aprile verso le ore 5:20, cerco, con qualche difficoltà, un parcheggio non a pagamento poi mi reco ai bus, sul lungolago, messi a disposizione dall’organizzazione per raggiungere la partenza a Salò. La partenza dei bus è fissata per le 6:00 ho il tempo per memorizzare, con un’occhiata, il bellissimo lungolago dov’è posto l’arrivo. Oggi il meteo è clemente qualche goccia ma tutto nel previsto. Si raggiunge Salò verso le ore 6:40, qua si ritira il pettorale firmando una liberatoria sul possesso del materiale obbligatorio ( il materiale non verrà controllato). Alle 7:45 briefing pregara, la raccomandazione principale e quella di prudenza per le tre discese difficili: il Senter del Luf, la discesa del Monte Bestone e il Senter del Singol. L’altra, rivolta ai Top, è quella di non superare, fino all’uscita del paese, le moto dei carabinieri che ci accompagneranno, tenendo compatto il gruppo, fino al sentiero . Gli Spiriti Liberi schierati alla partenza della “lunga” sono poco più di 200, impazienti di affrontare questa prova. Alle 8:00 si parte, si insegue le moto dei “caramba”, a dire il vero, io inseguo chi insegue, le moto non le vedo proprio, i soliti forsennati tentano di superare pure le moto. La partenza è sempre un momento che mi disturba un po’, non sono mai abbastanza competitivo da stare vicino, non dico ai top, almeno al grosso della “truppa cammellata”: la musica cambia solo dopo un po’ di km. Sarà un problema di riscaldamento muscolare non adeguato ma non vorrei far ridere i polli pensare al riscaldamento con davanti 73km e 4300m+D da percorrere: di sicuro si ha la possibilità di bruciare. Lasciata la staffetta dei carabinieri l’inizio del sentiero è subito ripido, nel giro di un paio di km si raggiunge l’altipiano di San Bartolomeo (q. 480m) da qua con continui saliscendi con dislivelli poco impegnativi raggiungo Bogliaco (zona partenza Marathon) 27°km e 1300m+D superati, in poco più di 3 ore. Sosta al ristoro per qualche minuto per il pieno di energia e riparto verso la Baita Alpini di Briano, salita di 7 km con un dislivello di 930m +D, per raggiungerla. Non è tanto la salita a preoccupare ma la discesa che dovrò affrontare subito dopo. Raggiunta la Baita non mi fermo al ristoro e senza por tempo di mezzo mi accodo ai due atleti che ho davanti per scendere con loro il difficile “Senter del Luf “. Da subito il sentiero è ostico, con alcuni tratti esposti, scivoloso per ghiaia, la pendenza è tanta, si vede troppo bene il lago sotto. Per fortuna non c’è traccia di fango ed il tratto più impegnativo è attrezzato con cavi d’acciaio e corde, presidiato da numerosi volontari della Protezione Civile. Superata la difficoltà  sono talmente rilassato che rischio di cadere su un sentiero in piano nell’erba. Rilassarsi è proibito, in corse di questo genere è meglio fermarsi e magari scattare qualche foto. Al ristoro del 50° km vengo superato dal 1° atleta della BVG Marathon che dopo il solito “Bravo, bravo” modo classico per chiedere strada sparisce in un attimo e così altri quattro a distanza di pochi minuti con lo stesso saluto mi passano e volano via come piume. La prima donna della Marathon mi supera al 62°km in salita verso il Monte Bestone, da come procedeva spedita pure le capre di montagna l’avrebbero invidiata. Risolvo di continuare senza pensare agli atleti della Marathon che mi superano e mi concentro sulle ultime due salite: Monte Bestone e Passo Dalco. Le salite sono abbordabili ma le discese sono difficili con tratti esposti. Sull’ultima discesa del Singol (dal nome del torrente Singol), verso il bosco a circa 3km dall’arrivo, per il buio sono costretto a fermarmi per infilare la torcia frontale. Alle 20:47 raggiungo l’arrivo sul lungolago, più accogliente e caloroso del mattino, dopo 12h:47’ al 98° posto della classifica provvisoria.

Corsa super panoramica ma molto, troppo, tecniche le discese nella parte della Marathon, molto Sky, poco adatta alle mie caratteristiche da Trailer.

Luciano Bottarelli

 

   

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