E' la tappa di casa e i preparativi cominciano molto tempo prima, c’è voglia di rinnovarsi e di portare nella splendida e accogliente location del parco Toti cose che destino interesse e curiosità, cose che in qualche modo possano mettere a proprio agio atleti e spettatori.
La macchina organizzativa targata EuroAtletica è ben oliata; i punti di riferimento nei vari componenti del consiglio direttivo hanno ormai un ruolo ben definito, bastano quindi una riunione e un briefing pre gara per sistemare le persone ognuna al proprio posto e in grado di sostenere le varie responsabilità…
Bastano? Be…diciamo che servono collaborazione, la volontà e la voglia di lavorare di tante persone, e a noi questo non manca.
Facciamo un passo indietro, al termine, credo, di notti insonni e di serate passate al tavolo della nostra sede davanti a un buon bicchiere, chi di birra e chi di acqua; spuntano il percorso disegnato, pare da Giotto, e diverse novità che regalano alla vigilia, fermento e buone sensazioni. Nella settimana precedente braccia volonterose trasferiscono dalla sede al centro sportivo tutto il materiale destinato al campo gara, comprese le transenne che lo delimiteranno.
Ecco il sabato; i soliti noti con paletti, nastro, tappi, mazzette e ogni genere di battuta, capitanati da un tipetto piuttosto scatenato ma con un’energia che pare inesauribile, si occupano del percorso e un altro manipolo di volonterosi, transenne striscioni e tutto quanto serve per l’allestimento del campo gara. La classica tavolata con pizza e birra precede la seconda parte del pomeriggio.
Percorso finito…le indicazioni del presidente erano chiarissime, il primo giro deve essere tot per poi arrivare al termine dei 3 giri a 6 km esatti…in compagnia di Paolo inforco la bici, sincronizziamo gli orologi e via, il responso non è esattamente quello sperato: 5800mt…..ne mancano 200, vai, si modifica e sotto l’attento sguardo di un tipo piuttosto severo munito di pizzetto e tanto carisma sistemiamo il tutto, anche se il tipo sussurra ad alta voce al buon Pietro di dovergli spiegare 2/3 cose di geometria che riguardano il percorso, naturalmente è un dialogo tra sordi, uno parla e l’altro fa finta di nulla e quindi tutto rimane così.
Ora è tutto pronto.
Le prime luci dell’alba cominciano ad illuminare il campo gara, ognuno sa cosa fare e tutto pare cominciare sotto i migliori auspici, il tipo con il pizzetto che si rivelerà essere Felice Delaini si trova in modalità “pedalata costante” praticamente in moto perpetuo. L’arrivo di atleti, appassionati e accompagnatori è un flusso costante, automobili, gazebo, ambulanze e giudici di gara, quasi per inerzia ogni cosa si sistema al proprio posto…comincia la carica degli atleti, prima i Master poi Senior e Promesse, gara femminile, allievi e junior, infine si riempiono le griglie, ecco i più piccoli e poi via via fino ai cadetti.
Le gare filano via tra un fiume di piccoli e grandi atleti, tra visi imperlati di sudore, qualche lacrima e medaglie al collo, piccole delusioni e braccia alzate. Qualche minuto per riprendere il sorriso e la possibilità di rifocillarsi con una bottiglia d’acqua e un panino, cannoli e granite, hamburger e un buon caffè, credo davvero non mancasse nulla.
Con una punta di orgoglio posso dire che; la bellissima location del parco Toti, penso non abbia uguali tra le varie tappe del cross, l’organizzazione e la forza lavorativa messa sul campo da EA, hanno fatto in modo che questa diventasse un edizione da Record, sotto diversi punti di vista, non ultimo l’aspetto agonistico, che vede per l’ennesima volta EA primeggiare, sia nella categoria Master che nel settore giovanile.
Raccolgo e condivido un pensiero, che a voce mi è stato direttamente trasmesso da Massimo Boccadelli, mentre a manifestazione conclusa si mangiava un panino…”Una giornata meravigliosa, 2000 e passa atleti e un mare di persone, organizzazione bella, efficiente e intelligente. Mi sono molto emozionato, perché è stato un grande spettacolo di atletica, davvero bravi”
Un grazie infinito di cuore a tutti quanti hanno reso possibile che questa giornata diventasse così, bella!
Un pensiero finale: da allenatore, la gioia che mi procurano; i vostri sorrisi, l’orgoglio con cui indossate la divisa di EA, gli sguardi che cercano una piccola parola per essere assicurati e il vostro abbraccio alla fine della corsa, ripagano di qualsiasi fatica.
Poi vi guardo correre e mi emoziono.
Roberto M.